Lettera dal Quirinale: Il Riconoscimento del Presidente Mattarella per il Progetto “Il Motore siamo Noi”
Il 20 febbraio 2025, una data che difficilmente dimenticherò. Rientrando a casa, ho trovato una lettera inattesa nella mia casella postale. Non si trattava di una corrispondenza qualunque, ma di un riconoscimento ufficiale da parte del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Il contenuto, firmato dal Consigliere Direttore dell’Ufficio di Segreteria del Presidente, mi ha colto di sorpresa e riempito di orgoglio.

La lettera era una risposta alla copia del libro “Il Motore siamo Noi”, che insieme a Marco Nicosia avevo inviato al Presidente Mattarella, accompagnata da una lettera personale. Un gesto simbolico che non solo rappresentava il nostro impegno nel raccontare la vertenza degli ex lavoratori della FPT Industrial (ex Aifo) di Pregnana Milanese, ma anche il nostro desiderio di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica su una crisi che ha segnato profondamente il tessuto sociale di una comunità.

La vicenda che ha ispirato il film documentario e il libro è una storia di lotta, ma anche una battaglia persa da parte dei lavoratori. Quando la FPT Industrial, una storica azienda con oltre 50 anni di attività, ha annunciato la chiusura della sua sede di Pregnana Milanese, ha sconvolto la mia vita e quella dei miei colleghi, 260 lavoratori che vi erano occupati. La chiusura della fabbrica non ha significato solo la perdita di un lavoro, ma anche un profondo strappo nelle vite di centinaia di persone che, come me, avevano dedicato decenni della propria vita a quell’azienda, che è stata per molto tempo un punto di riferimento per l’occupazione e il benessere economico della zona.

Il nostro progetto, “Il Motore siamo Noi”- il film, è nato proprio per raccontare questo dolore e questa lotta. Non si trattava solo di documentare una crisi aziendale, ma di far emergere la dimensione umana dietro la vicenda. Le storie di vita quotidiana, le sfide che ogni lavoratore e lavoratrice ha affrontato nel corso degli anni, e le speranze per un futuro che sembrava incerto, sono il cuore pulsante di questo progetto. Le immagini del film documentario non sono semplicemente testimonianze di difficoltà, ma un grido di aiuto, un appello a non dimenticare quei lavoratori e le loro famiglie.
Nel giugno del 2024, insieme a Marco, abbiamo lavorato duramente per dare voce a chi, spesso, non ha avuto la possibilità di far sentire il proprio dolore e la propria frustrazione. E quando, il 1° ottobre 2024, abbiamo proiettato il documentario per la prima volta al Carenzi di Pregnana Milanese, l’emozione che aleggiava in quella sala affollata da ex lavoratori, famiglie, amici e istituzioni era palpabile. Un’atmosfera carica di ricordi e di impegno comune.
La presenza delle istituzioni locali e nazionali – tra cui Vinicio Peluffo (Deputato del Partito Democratico), Silvia Scurati (Consigliera regionale lombarda della Lega), Sara Bettinelli (Consigliera di Città Metropolitana Milano), Linda Colombo (Sindaco di Bareggio), Angelo Bosani (Sindaco di Pregnana Milanese), e Stefano Catone (People Editore) – ha confermato l’importanza di questo progetto, ma ancor di più ha rappresentato la consapevolezza che non basta raccontare una storia: bisogna anche agire per dare risposte concrete.
Dopo quella serata, sentivo che era necessario fare un passo ulteriore, un atto simbolico di richiesta di attenzione da parte delle più alte cariche dello Stato. Così, nel dicembre 2024, ho deciso di inviare al Presidente Mattarella una copia autografata del libro, convinto che la sua sensibilità per i temi sociali e il suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori lo avrebbero spinto a riconoscere l’importanza di questo progetto.

E così è stato. La risposta che ho ricevuto, seppur breve, è stata carica di significato. Il Presidente, attraverso il suo ufficio, mi ha fatto sapere di aver apprezzato il libro e mi ha inviato i suoi più cordiali saluti. Questo semplice gesto ha un valore enorme per me e per tutti coloro che, come me, hanno dedicato tempo ed energie a questa causa. È un riconoscimento che va oltre il singolo progetto, un segno di attenzione verso una realtà che, purtroppo, in molti casi rischia di essere dimenticata. È un messaggio che la storia e le storie delle persone che hanno lavorato alla FPT non devono mai essere messe da parte.

La chiusura della fabbrica di Pregnana Milanese ha lasciato una cicatrice, ma la risposta delle istituzioni e la sensibilità del Presidente Mattarella ci ricordano che il nostro impegno non è stato vano.

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