
Ci sono luoghi che, appena varcata la soglia, ti avvolgono con la forza della bellezza. Martedì 1° aprile 2025 ho visitato uno di questi: la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, nel cuore di Milano, un gioiello che merita di essere scoperto.
L’occasione era duplice: realizzare riprese per il mio canale YouTube dedicato ai tesori italiani e raccogliere materiale fotografico per raccontare, anche qui sul blog, l’incanto di questo luogo straordinario.

San Maurizio si affaccia su Corso Magenta, accanto al Civico Museo Archeologico a pochi passi dal Castello Sforzesco e dal Duomo. La posizione centrale e la vicinanza alla fermata della metropolitana Cadorna la rendono facilmente raggiungibile, ma ciò che la distingue è l’atmosfera che si respira appena si entra: le musiche sacre di sottofondo creano la giusta spiritualità, esaltata dalla magnificenza degli affreschi.

Un tesoro facilmente accessibile nel cuore di Milano
La chiesa è definita la “Cappella Sistina di Milano”, e non a caso. Il suo interno è un tripudio di colori, dettagli e narrazioni sacre, resi immortali grazie al lavoro dei maggiori artisti del Cinquecento lombardo, molti dei quali legati alla scuola di Leonardo. Il ciclo decorativo ad affresco, avviato nei primi anni del 1500 e completato nel corso del secolo, è tra i più completi e meglio conservati della città.

Gran parte delle pitture è opera di Bernardino Luini, maestro raffinato e poeta del colore, ma vi lavorarono anche Boltraffio, Vincenzo Foppa, i fratelli Campi e Simone Peterzano, che fu maestro di Caravaggio. Un viaggio visivo che permette di leggere l’evoluzione della pittura lombarda rinascimentale.

Una chiesa della rara tipologia doppia
San Maurizio rientra nella rara tipologia delle “chiese doppie”: da una parte quella dedicata ai fedeli, più piccola; dall’altra, quella riservata alle monache di clausura, divise da un tramezzo ma unite nel rito.

L’atmosfera della parte monastica si percepisce ancora: si coglie il senso della vita spirituale, delle suore che un tempo abitavano il Monastero Maggiore, attraverso il loro incessante servizio di preghiera.

Originariamente fondato tra l’VIII e il IX secolo, il monastero fu inizialmente dedicato a Maria, ma dal 1148 prese il nome di San Maurizio.
Un patrimonio da riscoprire
Oggi, la chiesa ospita il Museo Archeologico. Il suo fascino resta intatto, come sospeso nel tempo. Durante le riprese ho cercato di catturare ogni dettaglio, ogni angolo affrescato, ogni sguardo delle figure sacre, che sembrano ancora oggi vegliare sul visitatore.

Conclusione
San Maurizio al Monastero Maggiore è un libro di storia e d’arte aperto, un luogo dove il tempo si è fermato e la bellezza è rimasta intatta. Se siete a Milano, non lasciatevela sfuggire. Portate con voi occhi attenti e la voglia di stupirvi.
Alla prossima tappa!
Lascia un commento