Viaggi nel cuore: Giulia e Alessandro, i due esploratori di sentimenti.
CAPITOLO 1
Da poche settimane le giornate si erano fatte sempre più corte: a causa del cambio d’orario, la luce, nel tardo pomeriggio, andava via sempre prima.
Ma per Alessandro sembrava aprirsi all’orizzonte un periodo di serenità, all’insegna di tante cose belle.
Aveva sacrificato tutta l’estate, impegnato a raggiungere un traguardo molto importante per il suo futuro professionale, che lo aveva costretto a mettere “nel freezer” tutte le altre cose.
Tutto quello sforzo e quell’impegno avevano portato i loro frutti, perché era riuscito a centrare l’obiettivo che si era prefissato.
Allo stesso tempo, da poco più di un mese, aveva anche iniziato un nuovo lavoro: un contratto annuale che, all’apparenza, poteva sembrare poca cosa, ma che per lui rappresentava una vera svolta.
Con il suo solito spirito di adattamento e la voglia di essere utile alla causa, si era districato tra le prime difficoltà che questo nuovo impiego portava con sé.
Fin dai primi giorni di servizio aveva notato, tra le tante persone, una ragazza molto graziosa: i suoi occhi e il suo sorriso lo avevano colpito particolarmente.
Quella mattina, una delle tante, mentre in macchina raggiungeva il lavoro, alla radio trasmettevano una canzone molto gettonata — Questa domenica di Olly — che Alessandro cantava con vigoroso entusiasmo.
Così, arrivato al parcheggio e lasciata l’auto, mentre si avviava verso l’ingresso, arrivò anche lei con la sua macchina. In un primo momento non l’aveva riconosciuta, ma appena vide il suo sorriso, la sua giornata si trasformò da una semplice mattinata in una fantastica.
Passò tutto il giorno a canticchiare quella canzone, che per forza di cose aveva ormai associato a lei.
I giorni trascorrevano, e lui non perdeva occasione per cercarla e scambiare con lei qualche fugace parola. Ma, come spesso accade, le cose fecero naturalmente il loro corso.
Un mercoledì mattina, la sua collega Anna — di sua iniziativa e con un pizzico di curiosità — decise di fare da “dottor Stranamore” e li presentò:
«Giulia, ti presento Alessandro». Poi, rivolta a lui, aggiunse: «Alessandro, lei è Giulia».
Lei arrossì per l’imbarazzo, ma Alessandro, con la sua dolcezza e delicatezza, riuscì a stemperare la situazione.
Da quel momento, ogni volta che si incrociavano, non perdevano occasione per scambiarsi sorrisi e cenni non detti che sapevano di zucchero filato.
I giorni passavano, ma oltre questi piccoli gesti non accadeva nulla.
Ogni volta che in macchina suonava alla radio un’altra canzone che lui aveva associato a lei — Golpe di Giorgia — Alessandro sognava a occhi aperti di ripeterle quel pezzo della canzone:
«Perché non vieni a prendermi?
Nessuno sa quant’è bella stanotte.
Corriamo tutti i pericoli
A darci un bacio nel mezzo di un golpe».
Così, un giorno, Alessandro decise di prendere in mano la situazione: approfittando di un’occasione imprevista, trovò il coraggio di fare un passo deciso.
Lei reagì positivamente, e tra i due la complicità cominciò a crescere.
Ma arrivò, come fosse già scritto e scolpito nell’aria, quel martedì mattina.
Mentre Alessandro si recava al lavoro, tornò a suonare alla radio Questa domenica. In quel momento gli venne in mente un pensiero: «Sicuramente oggi la giornata inizierà con lei».
E così fu: il tempo di parcheggiare e scendere dall’auto, che Giulia sbucò con la sua macchina.
Allora Alessandro, deciso, con la scusa di controllare il suo iPhone, rallentò il passo quasi a fermarsi, e insieme fecero ingresso al lavoro, trasformando un semplice martedì in una giornata meravigliosa.
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